Il giorno del rogito: emotivamente una delle date più importanti nella vita di una persona.
Per il proprietario che vende la propria villa, l’atto notarile di trasferimento sancisce una volta per tutte il completo distacco dalla villa di famiglia.
Per chi invece la villa la compra, con il rogito notarile si consolida definitivamente un atteso desiderio e si spalancano una serie infinite di aspettative per la propria famiglia.
Tutto quello che c’è stato prima (le visite, la trattativa e la proposta d’acquisto, la firma del preliminare, …) è stato solo un avviso, o meglio, una serie di passaggi preparatori ad un evento veramente più grande.
Trovarsi quel giorno davanti al Notaio è per tutti qualcosa di speciale e posso personalmente testimoniare che più di una volta, al momento della firma, le emozioni hanno avuto la meglio sui venditori.
Nella compravendita di una villa indipendente è bene però ricordare che, oltre all’aspetto emozionale, ci sono anche importanti aspetti sia economici che giuridici.
Per questo motivo, per tutelare sia di chi vende che chi compra, lo stato Italiano impone che il contratto definitivo di vendita venga redatto e stipulato da un pubblico ufficiale, esperto della materia immobiliare, figura imparziale ed indipendente dalle parti: Il Notaio.
E’ prassi comune che la scelta del Notaio per la stipula dell’atto di vendita della villa, salvo accordi scritti diversi, sia in capo alla parte acquirente.
Questo perché sarà l’acquirente che si occuperà del pagamento dell’onorario del Professionista.
Nell’immaginario collettivo spesso i Notai nel loro aspetto esteriore vengono immaginati e raffigurati come persone di una certa età in vestiti eleganti, dall’atteggiamento distinto e con contegno serioso.
Anche in questo caso devo dire per esperienza che, in qualche modo, l’aspetto esteriore del Notaio sta seguendo il corso dei tempi.
Alcuni mesi fa, ad un atto di compravendita di una villa, mi ritrovai davanti ad giovane e simpaticissimo Notaio dall’ abbigliamento molto casual, capelli lunghi e tatuaggi.
Ma, si sa, l’abito non fa il monaco.
L’importante figura che il Notaio rappresenta nel nostro ordinamento non è di certo mutata nel corso dei secoli.
L’Iter per riuscire a diventare Notaio è suddiviso in tre fasi: per prima cosa bisogna laurearsi in giurisprudenza, poi è necessario effettuare pratica per 18 mesi in uno studio notarile e infine passare il difficilissimo concorso pubblico che, in caso di bocciatura, può essere ripetuto per 5 volte al massimo.
In ultimo è fondamentale sfatare un mito: la funzione di Notaio non si trasmette di padre in figlio: ad oggi poco più del 17% dei Notai sono figli di Notaio.
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