Sono un agente immobiliare da trent’anni e da dieci mi occupo della vendita di ville in Brianza. Amo il mio lavoro; da sempre è per me motivo di grande impegno e soddisfazione. Certo, i grattacapi non mancano ma, alla fine, ciò che mi rimane è il piacere di mettere la mia professionalità al servizio di persone che si affidano a me per vendere la loro casa, casa che rappresenta, spesso, una parte importante di ricordi cari e di esperienze vissute.
Secondo il DPCM del 3 di novembre, grazie al cielo, posso continuare a lavorare. Con le dovute attenzioni, alla distanza di sicurezza.
Lavorare in questo periodo non significa solo stare attenti alle distanze di sicurezza, indossare la mascherina; vuol dire anche essere consapevoli del fatto che questo periodo richiede, a mio veder, un cambiamento. E non si tratta solo di un cambiamento nell’approccio alle persone ma di un cambiamento di “consapevolezza”.
Quando incontro i miei clienti, noto i comportamenti i più svariati: c’è chi è decisamente impaurito dalla situazione e vive un senso di precarietà circa il futuro, c’è chi si muove quasi come se nulla fosse, c’è chi è in ansia per figli e nipoti. Io cerco sempre di mantenere un comportamento professionale, gentile e attento.
La grande differenza, rispetto a periodi precedenti, è che mi sembra sia necessaria grande lucidità per rimanere stabili e razionali.
Ciascuno di noi ha parenti più anziani o conoscenti che, di certo, sono stati testimoni di tante vicende storiche che li hanno messi a dura prova. Quando penso a questo periodo contingente, penso che chi mi ha preceduto si è trovato a viver situazioni, forse, ben più difficili di quella attuale.
Sì erano tempi diversi e l’informazione non viaggiava certo alla velocità di oggi. Erano tempi forse meno complessi, da un certo punto di vista, ma non meno carichi di gravi problemi.
In tutti i periodi storici, problemi politici, economici o sanitari, hanno fatto sì che le persone cercassero dentro di loro nuove risorse, nuove possibilità.
Così come è avvenuto in periodi storici precedenti, questi ultimi, sono mesi che richiedono a tutti noi di rimanere lucidi, di ragionare e di mettere in campo le migliori idee/risorse.
I periodi storici difficili possono metterci in grave difficoltà ma possono anche essere motivo per fare un passaggio.
Lo storia ci insegna che alcuni passaggi sono formativi. Lo sanno bene le persone che hanno vissuto l’ultima guerra. Persone che conoscono il valore dell’essere uniti, della condivisione e dell’aiuto reciproco. Chi ha vissuto difficoltà politiche, sociali, sanitarie (pensate all’influenza spagnola del 1918/20) sa quanto conti la resilienza, la capacità di vivere un problema mantenendo una “compattezza” interiore.
Alla fine, credo che questo passaggio possa aiutarci a comprendere meglio cosa sia importante, quanto contino gli affetti cari e quanto conti rimanere saldi dentro. I nostri genitori e gli anziani di questo paese hanno vissuto ben di peggio. Forse è il momento di dimostrare che possiamo rimanere in piedi. Non si tratta di una posizione eroica quanto del non farci sopraffare dalla paura, del conservare una dose di buon senso raziocinante per mantenere una nostra giusta rotta.

Meriggi Immobiliare – Vendita Ville in Brianza – Contatti
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